90566 - FILOLOGIA CLASSICA I (1) (LM)

Anno Accademico 2019/2020

  • Docente: Federico Condello
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-FIL-LET/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Filologia, letteratura e tradizione classica (cod. 9070)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo/a studente/ssa possiede competenze e conoscenze specialistiche nel dominio della filologia greca e latina; conosce i principali concetti, strumenti e metodi della stemmatica, della storia della tradizione, della critica del testo, dell’ecdotica; sa padroneggiare edizioni critiche di diversa tipologia; sa formarsi un giudizio critico autonomo su singoli problemi testuali e interpretativi, valutando con consapevolezza ipotesi concorrenti.

Contenuti

Filologia classica 1 e 2

L'insegnamento di Filologia classica (già Filologia greco-latina) dall'a.a. 2019/2020 di fatto raddoppia: Filologia classica 1, a c. di Federico Condello, e Filologia classica 2, a c. di Lucia Floridi. I due insegnamenti sono progettati per essere scelti sia come corsi autonomi e in sé conclusi, sia come corsi integrabili, in ideale continuità: al centro di Filologia classica 1 saranno le norme fondamentali e i problemi-tipo della recensio e della stemmatica, dell'examinatio, dell'emendatio. Al centro di Filologia classica 2 saranno concreti esempi di storia della tradizione greca e romana, scelti per mettere alla prova - di fronte a storie testuali complesse - i principali concetti operativi della disciplina.

 

Intenti e programma di Filologia classica 1

Il corso intende fornire conoscenze e competenze specialistiche, maturate attraverso la discussione di concreti problemi critico-testuali, in modo da completare e rendere organiche - all'esordio del percorso magistrale - le nozioni filologiche parzialmente acquisite durante il percorso triennale. Perciò il corso non si fonda su un tema monografico, ma su un'ampia cernita di passi, sia greci che latini, utili per verificare le principali norme della stemmatica, dell'ecdotica, della critica congetturale e della conseguente presentazione editoriale dei dati.

All'inizio delle lezioni, alle/ai frequentanti sarà sottoposto un test (da svolgersi in forma anonima) finalizzato a saggiare i prerequisiti della classe in termini di conoscenze linguistiche e filologiche. I risultati del test orienteranno in parte lo svolgimento delle lezioni, e serviranno a suggerire eventuali letture integrative e/o attività formative collaterali (esercitazioni).

Le lezioni osserveranno la seguente scansione:

a) In una prima fase (3 lezioni) saranno presentate e discusse forme convenzioni e ragioni degli apparati critici. Agli studenti sarà fornito un vademecum, a cura del docente, relativo ai principali usi degli apparati critici (sigle, abbreviazioni, espressioni tecniche, etc.). Tale guida sarà costantemente utilizzata (e aggiornata) durante il corso. La sua ultima versione è già disponibile fra i materiali didattici del corso.

b) In una seconda fase (8 lezioni) saranno illustrate, e corredate di esempi concreti, le principali fasi e norme dell'ecdotica, secondo il modello maasiano e secondo le principali critiche e rettifiche via via apportate a tale modello.

c) In una terza fase (4 lezioni) saranno messi alla prova alcuni concetti fondanti della pratica filologica (dalla lectio difficilior all'usus scribendi, dalla nozione di "errore" a quella di "parallelo"), tramite il ricorso a un raccolta di casi-limite approntata dal docente e sottoposta ad analisi seminariale.

Eventuali lezioni ulteriori - di ripasso, recupero, discussione dei punti dubbi - saranno concordate dal docente con gli studenti e costituiranno, naturalmente, un impegno facoltativo. Tali lezioni saranno integralmente fondate sulle domande e sulle sollecitazioni degli iscritti al corso. Di norma esse sono fissate dopo tre o quattro settimane dalla fine del corso e a ridosso dei primi appelli d'esame utili, secondo un calendario stabilito d'intesa con le/i frequentanti.

Infine, ogni studente sarà invitato ad approntare in vista dell'esame finale - di cui questo lavoro può costituire parte integrante - un elaborato scritto (facoltativo) a scelta fra queste due tipologie: a) l'edizione critica di una breve sezione testuale concordata con il docente, che fornirà a questo fine - laddove necessario - le riproduzioni digitali dei principali testimoni; b) un breve saggio relativo a un tema di speciale rilevanza metodologica discusso a lezione o trattato dai libri in programma.

Tale lavoro sarà condotto nella forma di un tutorato concordato ad personam e costituisce un approfondimento non obbligatorio. Per maggiori dettagli si veda infra, alla voce "Modalità di verifica dell'apprendimento".

 

 

 

 

 

Testi/Bibliografia

Per la piena comprensione dei temi proposti è indispensabile il confronto con alcuni classici della filologia greco-latina.

In particolare, a tutti gli studenti è richiesta la lettura di P. Maas, Critica del testo, in una delle due seguenti edizioni italiane: traduzione di Nello Martinelli, presentazione di Giorgio Pasquali, con lo Sguardo retrospettivo 1956 e una nota di Luciano Canfora. – 3a ed., 2a rist., Firenze, Le Monnier, 1980 (disponibile tra i materiali didattici del corso); traduzione di Giorgio Ziffer, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2017. I rispettivi pregi delle due traduzioni saranno illustrati a lezione. Un prezioso ausilio nella lettura di Maas è costituito da E. Montanari, La critica del testo secondo Paul Maas: testo e commento, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2003.

Inoltre è richiesta la lettura di G. Pasquali, Storia della tradizione e critica del testo, premessa di D. Pieraccioni, Firenze, Le Lettere, 1988 (rist. dell'ed. Firenze, Le Monnier, 1952), almeno pp. 1-108, 185-247, 395-465, e di uno a scelta tra i seguenti volumi:

- AA.VV., La critica testuale greco-latina , oggi. Metodi e problemi, a c. di E. Flores, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1980; di tale raccolta si studino almeno i contributi di B. Gentili, J. Irigoin, A. Salvatore, O. Longo, H. Maehler, E. Degani, L. Canfora.

- G.B. Alberti, Problemi di critica testuale, Firenze, La Nuova Italia, 1979.

- A. Dain, Les manuscrits, Paris, Les Belles Lettres, 1964, 2a ed.

- H. Fränkel, Testo critico e critica del testo, a c. di C.F. Russo, trad. di L. Canfora, 2a ed. ampliata, Firenze, Le Monnier, 1983.

- S. Timpanaro, La genesi del metodo del Lachmann, con una presentazione e una postilla di E. Montanari, Torino, UTET, 2003;

- M.L. West, Critica del testo e tecnica dell'edizione, trad. di G. Di Maria, Palermo, L'Epos, 1998.

A studentesse e studenti che non abbiano già acquisito, durante il triennio, nozioni basilari relativi alla teoria e alla prassi filologica, si consiglia il seguente manuale: T. Braccini, La scienza dei testi antichi: introduzione alla filologia classica, Firenze, Le Monnier Università, 2017.

Si può inoltre attingere - in luogo di uno dei precedenti volumi e previo accordo con il docente, o quale ulteriore approfondimento - a uno o più lavori dedicati alla storia della tradizione antica e medioevale. Ottimi punti di partenza sono al proposito: AA.VV., Società romana e impero tardo-antico, IV. Tradizione dei classici, trasformazioni della cultura, a c. di A. Giardina, Roma-Bari 1986; L. Lomiento, Da Sparta ad Alessandria. La trasmissione dei testi nella Grecia antica, in M. Vetta (a c. di), La civiltà dei Greci. Forme, luoghi, contesti, Roma, Carocci, 2001, 297-355; H.G. Nesselrath (sotto la dir. di), Introduzione alla filologia greca, trad. it. Roma, Salerno Editrice, 2004, in part. i seguenti contributi: T. Dorandi, Trasmissione dei testi nell'antichità: storia del libro, pp. 23-40; H. Hunger, La tradizione manoscritta nel medioevo e nella prima età moderna, pp. 41-64; N. Wilson, La filologia greca nell'antichità, pp. 111-130; La filologia greca a Bisanzio, pp. 131-145; G. Cambiano-L.Canfora-D. Lanza (a c. di ), Lo spazio letterario della Grecia antica, II, Roma, Salerno Editrice, 1995, in part. i seguenti contributi: L. Canfora, Libri e biblioteche, pp. 11-93; Le collezioni superstiti, pp. 95-234; G. Cavallo, I fondamenti culturali della trasmissione dei testi antichi a Bisanzio, pp. 265-306; A. Pontani, La filologia, pp. 307-351. A tali sintesi si aggiunga J. Irigoin, Les éditions de textes, in F. Montanari (ed.), La philologie grecque à l'époque hellénistique et romaine, Genève, Fondation Hardt, 1994, 39-93; Id., Tradition et critique des textes grecs, Paris, Les Belles Lettres, 1997. Per alcuni importanti contributi d'insieme sul libro antico, sui copisti e in generale sulle condizioni materiali e culturali della trasmissione testuale fra l'età antica e il Medioevo, cf. T. Dorandi, Nell'officina dei classici. Come lavoravano gli autori antichi, Roma, Carocci, 2007; N.G. Wilson, Filologi bizantini, trad. it. Napoli, Morano, 1990; L. Canfora, Il copista come autore, Palermo, Sellerio, 2002; H. Blanck, Il libro nel mondo antico, trad. it. Bari, Dedalo, 2008; J. Irigoin, Il libro greco dalle origini al Rinascimento, a c. di A. Magnani, Firenze, Istituto papirologico G. Vitelli, 2009. Con particolare attenzione alle biblioteche antiche e medioevali, si vedano almeno G. Cavallo (a c. di), Libri, lettori e pubblico nel mondo antico, Roma-Bari, Laterza, 1977; Libri e lettori nel Medioevo, Roma-Bari, Laterza, 1977; Libri e lettori nel mondo bizantino, Roma-Bari, Laterza, 1982. Per la riscoperta dei codici greci e latini nella prima età moderna si vedano almeno N.G. Wilson, Da Bisanzio all'Italia, trad. it. Alessandria 2000; R. Sabbadini, Le scoperte de' codici latini e greci ne' secoli XIV e XV, rist. Firenze 1967 (edd. orr. 1905 e 1914). Una sintesi ovvia e pregevolissima rimane L.D. Reynolds-N.G. Wilson, Copisti e filologi: la tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni, con una premessa di G. Billanovich, Padova, Antenore, 1987, 3a ed.

Molte altre letture utili (contributi relativi ai singoli casi discussi a lezione, o interventi di ordine metodologico su problemi più generali) saranno costantemente rese disponibili on line fra i materiali didattici del corso.

A studentesse/studenti non frequentanti è richiesta, oltre alla lettura di P. Maas, la lettura integrale di G. Pasquali e di almeno due volumi a scelta fra quelli menzionati qui sopra; studentesse/studenti non frequentanti - se non sceglieranno di presentare un elaborato scritto secondo le modalità previste infra - dovranno concordare con il docente un elenco di passi antichi da discutere durante il colloquio finale.

Metodi didattici

Accertamento dei prerequisiti: all'inizio del corso, studentesse e studenti saranno invitati a compilare un questionario (anonimo) volto ad accertare i prerequisiti generali in merito a terminologia tecnica e nozioni basilari della critica del testo. Gli esiti del questionario orienteranno il docente per quanto concerne la specificazione degli argomenti previsti dal programma.

Le lezioni saranno frontali per quanto concerne l'introduzione al metodo ecdotico; avranno impostazione strettamente seminariale per quanto concerne la discussione dei singoli case studies proposti dal docente; confronto e tutoraggio personale per quanto concerne l'eventuale elaborato scritto preliminare al colloquio finale (impegno facoltativo per il quale si veda infra alla voce "Modalità di verifica dell'apprendimento").

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Colloquio finale, secondo due tipologie di massima, a scelta della studentessa /dello studente:

1) colloquio fondato su un breve elaborato scritto preliminare; l'elaborato scritto potrà essere:

a) uno specimen di edizione critica (naturalmente comprensiva di apparato) realizzato a partire da una breve sezione testuale, greca o latina, concordata con il docente; saranno fornite a questo fine - laddove necessario - le riproduzioni digitali dei principali testimoni. La scelta del testo oggetto dello specimen potrà essere effettuata entro un elenco di proposte reso disponibile dal docente al termine del corso, o potrà essere concordata in maniera individuale, anche al di là dell'elenco offerto dal docente.

b) un breve saggio critico relativo a un tema di speciale rilevanza metodologica discusso a lezione o trattato dai libri in programma. Il saggio dovrà essere compreso, di norma, entro le 20.000 battute (ca. 5-6 cartelle standard word). Esso potrà consistere in una sintesi personale e critica di un tema generale, o nell'approfondimento di un caso di studio rilevante e pertinente, o nella raccolta di dati empirici utili a documentare un fenomeno di particolare importanza (dagli stili degli apparati alla genesi degli errori). Si tratta solo di esempi, e la scelta del tema potrà essere effettuata entro un elenco di proposte reso disponibile dal docente al termine del corso, o potrà essere concordata in maniera individuale, anche al di là dell'elenco offerto dal docente.

In entrambi i casi, tale lavoro sarà condotto nella forma di un tutorato ad personam e costituisce un approfondimento non obbligatorio. Qualora lo studente decida di presentare un elaborato scritto - concordato e discusso, in fase di redazione, con il docente - il colloquio assumerà tale elaborato come punto di partenza per verificare le conoscenze e le competenze acquisite dal candidato.

2) colloquio fondato sui passi discussi a lezione (una lista di riferimento sarà resa disponibile al termine del corso) o eventuali altri passi concordati con il docente.

Ogni passo antico assunto a base del colloquio sarà oggetto - oltre che dell'indispensabile verifica linguistica - di considerazioni di ordine filologico: tradizione ed eventuale stemma, passi dubbi o corrotti con relativi emendamenti, paralleli a sostegno delle proprie scelte editoriali, modalità di presentazione editoriale (con speciale riguardo alla forma dell'apparato critico).

Infine, ogni colloquio sarà concluso da una discussione delle letture obbligatorie (Maas, Pasquali) e facoltative effettuate dal candidato.

Per studentesse/studenti non frequentanti si veda supra, alla voce "Testi/bibliografia".

Per una esemplificazione degli argomenti che costituiscono la più consueta materia d'esame, si vedano i contenuti utili della pagina web docente [https://www.unibo.it/sitoweb/federico.condello/contenuti-utili] .

Strumenti a supporto della didattica

Durante le lezioni saranno utilizzati tutti i principali strumenti di ricerca in uso (dai lessici agli strumenti informatici). Il ricorso al proiettore consentirà di visionare e discutere riproduzioni di papiri e di codici testimoni dei passi discussi. Tutti i materiali utilizzati a lezione (letteratura primaria e secondaria, slides, immagini di manoscritti e papiri) saranno progressivamente resi disponibili on line durante l'intero svolgimento del corso.

Link ad altre eventuali informazioni

https://www.unibo.it/sitoweb/federico.condello

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Federico Condello