Dottorato in Beni Culturali e Ambientali

Anno accademico 2019-2020
Area tematica Scienze Umanistiche
Ciclo 35
Coordinatore Prof. Stefano Benazzi
Lingua Inglese, Italiano
Durata 3 anni
Posti 13 posti. Maggiori informazioni nella Scheda del dottorato
Scadenza bando 15/05/2019 ore 13:00 (Scaduto)
Periodo di immatricolazione Dal 24/07/2019 al 02/08/2019
Data inizio corso 01/11/2019
Sede dottorato
Ravenna
Struttura proponente
Dipartimento di Beni culturali - DBC
Strutture concorrenti
Dipartimento di Architettura - DA
Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician" - CHIM
Dipartimento di Scienze giuridiche - DSG
Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali - BiGeA
Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali - DICAM
Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" - DIFA
Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria - DISI
Temi di ricerca

Curriculum 1:  Beni culturali e ambientali – Memoria, Tutela, Diritti

 - Memoria culturale: la storia e la cultura delle civiltà mediterranee e orientali; le forme, gli oggetti e le modalità di trasmissione della memoria culturale; la public history, nuova frontiera di studi in cui i saperi sono fondamentali per la mediazione culturale e la comunicazione pubblica, anche in una ottica di “terza missione” universitaria; le relazioni fra il patrimonio materiale e il patrimonio immateriale, con la sfera oggi particolarmente problematica della tutela del patrimonio materiale ma anche di quello etno-culturale in aree a rischio.
- Ambienti, oggetti, diritti : l’analisi storica e diagnostica di monumenti e manufatti di
interesse storico insieme alla loro musealizzazione anche attraverso processi di
digitalizzazione e virtualizzazione, insieme allo studio, la tutela e fruizione dei beni bioambientali come beni comuni; tutte questioni che comportano una spiccata attenzione alle
implicazioni sul piano giuridico e normativo.
- Ambiente e paesaggio, città e architetture : analisi e strumenti di tutela ambientale, in cui
sono riconosciute centrali le discipline dell’ecologia, biologia, geologia, fisica, ingegneria,
economia, diritto, scienze politiche e aspetti giuridici, con approfondimenti inerenti il patrimonio biologico e antropologico, i rapporti tra uomo e ambiente, l’archeologia, l’urbanistica, l’archeologia industriale, il consolidamento e riabilitazione dell''''edilizia storica, la storia della città e del territorio, lo sviluppo sostenibile del turismo e la fruizione delle città d’arte.
- Modelli di governance e di gestione operativa di beni comuni: attraverso la valutazione e la
gestione dei rischi, l’efficienza nell''''uso delle risorse, la definizione e la quantificazione del valore dei servizi ecosistemici, la valutazione del consumo di risorse naturali e della produzione di reflui liquidi, solidi e gassosi, la trasformazione del paesaggio, ma anche la disseminazione di competenze tecniche e conoscenze locali.

Curriculum 2: Science and Technologies for Cultural Heritage

Tecnologie di produzione, caratterizzazione materica, stato di conservazione. Sviluppo di: protocolli analitici avanzati (spettroscopici, immunochimici, calcolo DFT, chemiometrici), metodologie diagnostiche micro e non-invasive, metodologie di intervento su fenomeni di umidità in edifici storici, interazione con inquinanti atmosferici, sistemi tomografici (radiografia digitale, X-Ray computer 3D tomography, software per real-time tomography e rendering 3D Sviluppo di materiali e metodi innovativi di conservazione e restauro: Design, sviluppo, testing e performance di materiali (nanomateriali, polimeri, biopolimeri, materiali compositi) e metodi innovativi per il consolidamento, pulitura e protezione di opere d’arte mobili ed immobili

Tecnologie di rilevamento, monitoraggio e rappresentazione: definizione di protocolli e standard per la produzione di contenuti 3D finalizzati al monitoraggio di beni culturali, metodi e protocolli per la produzione di modelli 3D a struttura semantica per applicazioni in Sistemi Cognitivi, Design di applicazioni web-based per la archiviazione ed uso di dati tecnico scientifici relativi a progetti di conservazione e restauro, Produzione di contenuti e design di sistemi di realtà aumentata collaborativa, di flussi di lavoro efficaci, Tecniche integrate multiscala nel rilevamento e nel monitoraggio di beni culturali con l’integrazione di tecniche topografiche, fotogrammetriche, laser-scanner e di posizionamento spaziale, Rilievi UAV e telerilevati, Acquisizioni con sensori multispettrali e scanner di diversa tipologia, Applicazioni GIS per la gestione di dati, Modelli 3D: sviluppo di nuove procedure per l’acquisizione e l’elaborazione ottimale a valenza metrica di nuvole di punti e superfici, Metodologie e tecniche ICT per la creazione, analisi, rappresentazione (realtà virtuale e augmented/mixed reality) e interazione multi-sensoriale con dati di tipo digitale.

Sbocchi professionali e potenziali settori di impiego del dottorato di ricerca
Oltre alla formazione di nuovi ricercatori da inserire nell’ambito della ricerca nazionale e internazionale – non solo in riferimento al reclutamento universitario o a quello in enti di ricerca pubblici – i dottori di ricerca dovranno conseguire competenze di alto livello finalizzate a sviluppare nuove professionalità nell’ambito della gestione integrata dei beni culturali e ambientali. In particolare per quanto riguarda l’ambito del patrimonio, la progressiva trasformazione di enti museali pubblici e di diritto privato in strutture con compiti di ricerca, favorirà, un progressivo inserimento dei dottori di ricerca in queste nuove realtà, anche grazie alle numerose convenzioni già in essere nei dottorati precedenti a cui si riallaccia questo nuovo Corso, e a un auspicabilmente sempre più stretto rapporto con il MIBACT e il MATTM, per il quale si dovranno concordare azioni supportate anche dagli organi di Ateneo. In particolare il curriculum “Science and Technologies for Cultural Heritage» (STECH)” si qualifica come percorso formativo specificatamente mirato alla qualifica di “conservation scientist” il cui profilo professionale è stato recentemente approvato dal MIBACT grazie al lavoro svolto da una commissione ministeriale specificatamente da esso costituita e di cui docenti del Collegio facevano parte. La figura di dottore di ricerca prevista nei due curricula intende rispondere alle necessità del mercato del lavoro nazionale ed internazionale nel settore dell’Heritage Science che richiede sempre più il possesso di quelle competenze di natura altamente multidisciplinare tipiche del campo della ricerca nel settore dei beni culturali.
Commissione esaminatrice

Cognome Nome Istituzione Componente e-mail
Bitelli Gabriele Università di Bologna effettivo gabriele.bitelli@unibo.it
Brightman Marc Andrew Università di Bologna effettivo marcandrew.brightman@unibo.it
Cariani Alessia Università di Bologna effettivo alessia.cariani@unibo.it
Contin Andrea Università di Bologna effettivo andrea.contin@unibo.it
Cosentino Salvatore Università di Bologna effettivo salvatore.cosentino@unibo.it
Curi Francesca Università di Bologna effettivo francesca.curi@unibo.it
Ghelfi Barbara Università di Bologna effettivo barbara.ghelfi@unibo.it
Marchi Michele Università di Bologna effettivo m.marchi@unibo.it
Mazzeo Rocco Università di Bologna effettivo rocco.mazzeo@unibo.it
Furia Annalisa Università di Bologna supplente annalisa.furia@unibo.it
Garzia Giuseppe Università di Bologna supplente giuseppe.garzia@unibo.it
Marazza Diego Università di Bologna supplente diego.marazza@unibo.it
Prati Silvia Università di Bologna supplente s.prati@unibo.it
Tellarini Greta Università di Bologna supplente greta.tellarini@unibo.it
Tinti Fausto Università di Bologna supplente fausto.tinti@unibo.it
Vespignani Giorgio Università di Bologna supplente giorgio.vespignani@unibo.it
Zanutta Antonio Università di Bologna supplente antonio.zanutta@unibo.it
Obiettivi formativi del dottorato
Obiettivo del Dottorato in Beni Culturali e Ambientali è quello di coniugare i saperi inerenti il patrimonio culturale e ambientale in una prospettiva non solo trasversale ma concretamente metadisciplinare, favorendo una nuova modalità di ricerca orientata sull’oggetto di studio piuttosto che sulle singole prospettive disciplinari.
Fino ad oggi è prevalso nel settore dei Beni culturali e ambientali un orientamento tradizionale, che privilegiava specializzazioni anche di eccellenza, ma settoriali o monodisciplinari, nei numerosi ambiti in cui si articola questo campo di studi. Sono nettamente in subordine approcci integrati come quello qui proposto, con una stretta collaborazione fra discipline umanistiche, scientifiche, giuridiche e sociali, condotte all’interno di strutture e laboratori comuni, e con l’intento di creare dottori di ricerca con alto livello di specializzazione ma con una formazione che li renda preparati a collaborazioni in team di ricerca multidisciplinari.
Tipologia dell'attività svolta dai dottorandi
Curriculum in Beni Culturali e Ambientali:
- Memoria culturale (dall’immaginario religioso al patrimonio musicale, dal collezionismo alla conservazione e ricezione del patrimonio storico-artistico, archivistico-librario e audiovisivo); la storia e la cultura delle civiltà mediterranee e orientali; la public history, anche in una ottica di “terza missione”; la tutela del patrimonio etno-culturale.
- Ambienti, oggetti, diritti: l’analisi storica e diagnostica di monumenti e manufatti di interesse storico insieme alla loro musealizzazione anche attraverso processi di digitalizzazione e virtualizzazione, insieme allo studio, la tutela e fruizione dei beni bio-ambientali come beni comuni, prestando attenzione alle implicazioni sul piano giuridico e normativo.
- Ambiente e paesaggio, città e architetture: analisi e strumenti di tutela ambientale, il patrimonio biologico, antropologico e archeologico, l’urbanistica, l’archeologia industriale, la riabilitazione dell'edilizia storica, la storia della città e del territorio, lo sviluppo sostenibile del turismo e la fruizione delle città d’arte.
- Modelli di governance e di gestione operativa di beni comuni: attraverso la valutazione e la gestione dei rischi, l’efficienza nell'uso delle risorse, la definizione e la quantificazione del valore dei servizi ecosistemici, la valutazione del consumo di risorse naturali e della produzione di reflui liquidi, solidi e gassosi.
Curriculum in “Science and Technologies for Cultural Heritage”: è mirato allo studio delle tecnologie per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale, coniugando le tecniche di caratterizzazione materica, determinazione dello stato di conservazione, sintesi di nuovi materiali, diagnostica avanzata, ICT e rilevamento e monitoraggio dei beni culturali. Gli studenti verranno inseriti in specifici progetti di ricerca sperimentale di base e/o applicata, avvalendosi della collaborazione con istituzioni di ricerca internazionali pubbliche o private.
Attività di formazione alla ricerca previste per i dottorandi in coerenza con gli obiettivi formativi del dottorato
Si prevede un percorso formativo che fornisca conoscenze approfondite nei diversi ambiti ma offra anche contributi multidisciplinari atti allo sviluppo di teorie e tecniche avanzate di conservazione, tutela e gestione dei beni comuni sul piano ambientale, culturale e giuridico.
Il percorso formativo prevede:
1° anno: Tre Seminari condivisi da tutti i Dottorandi sui temi ambientale, culturale e giuridico – strutturati in maniera interdisciplinare – pianificati dal Collegio e offerti da docenti di fama internazionale, da docenti UniBO, e/o da professionisti attivi in Enti Pubblici o Industria. Tre seminari specifici sulle attività di ricerca prescelte, seguiti anche presso altri dottorati o atenei, approvati preventivamente dal Collegio.
2° anno: Una Summer/Winter School (2 CFU) intesa alla interazione ed integrazione dei dottorandi, sui temi ambientali, culturali e giuridici – strutturati in maniera interdisciplinare – pianificati dal Collegio e offerti da docenti stranieri di fama internazionale, da docenti dell’Università di Bologna, e/o da professionisti attivi in Enti Pubblici o Industria. Tre seminari specifici sulle attività di ricerca prescelte, seguiti anche presso altri dottorati o atenei, approvati preventivamente dal Collegio
3° anno: Una Summer School/Winter di livello avanzato (2 CFU) che completi e perfezioni la precedente. Un corso (1 CFU) inerente la ricerca di opportunità di finanziamento a livello nazionale ed internazionale, i progetti di mobilità internazionale e la redazione e management del ciclo di progetto.
Si prevedono verifiche annuali dell’avanzamento della ricerca dei Dottorandi attraverso la presentazione di poster (1° anno) e di comunicazioni orali (2° e 3° anno), da organizzarsi al termine dell’anno a cui parteciperanno i membri del Collegio e i tutor, insieme a personalità non accademiche di alto profilo.
Elementi di internazionalizzazione del dottorato
Il Dottorato presenta forti elementi di internazionalizzazione attraverso:
- la promozione dell’offerta culturale in siti internazionali per favorire la partecipazione di studenti stranieri;
- la docenza di esperti internazionali, anche utilizzando le opportunità di finanziamento/ cofinanziamento offerte dall’Ateneo (ad es. inviti già approvati a docenti stranieri di alto profilo da parte dell’Istituto di Studi Avanzati);
- lo sfruttamento del network internazionale dei membri del Collegio e/o delle loro strutture per offrire stage e periodi di soggiorno in centri di ricerca stranieri. Verrà promossa attraverso il sito del Dottorato l’assistenza dello staff dell’Ufficio Internazionale del Campus agli studenti stranieri, per l’inserimento nella realtà locale (welcome week, buddy system, corsi di lingua italiana, ecc.) e per la soluzione a problemi riguardanti visti, permessi di soggiorno e assistenza medica.
- La presenza al suo interno di uno specifico curriculum in lingua inglese (“Science and Technologies for Cultural Heritage”), mirato allo studio degli aspetti più propriamente inerenti alle tecnologie per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale, che si prevede possa apportare, anche sulla scorta di precedenti esperienze, un elemento molto forte di internazionalizzazione.
Per quanto il dottorato sia di nuova istituzione, i precedenti corsi dottorali che sono confluiti in questa nuova proposta prevedevano un alto grado di internazionalizzazione.
Il Dottorato prevede inoltre 4 borse integralmente finanziate (da ERC Consolidator n. 772544) e 2 borse co-finanziate (H2020 FLEXJET e ITALIA- CROAZIA PRIZE FISH) su progetti internazionali.
Prodotti e risultati attesi dalle attività di ricerca dei dottorandi
Il Dottorato intende formare ricercatori o esperti qualificati in grado di coniugare saperi complementari avendo appreso e sapendo sviluppare teorie e tecniche avanzate di conservazione, tutela e gestione di questo tipo di beni sul piano ambientale, culturale e giuridico, sulla base di una adeguata contestualizzazione storica e con appropriate strategie di comunicazione e valorizzazione. I dottori di ricerca dovranno essere in grado di gestire problematiche complesse a supporto di enti giuridici pubblici, ma anche di diritto privato come associazioni e imprese; proporre nuovi modelli di gestione e fruizione dei beni comuni alle diverse scale operative in cui questo concetto è richiamato.
Ci si aspetta che le attività di ricerca portino durante il triennio di Dottorato a pubblicazioni, e presentazione dei risultati a congressi nazionali e internazionali.
Collegio dei docenti
Cognome Nome Ateneo/Ente Qualifica
ABBIATI MARCO Università di Bologna Professore Ordinario
ANTONELLINI MARCO Università di Bologna Professore Associato
BENAZZI STEFANO Università di Bologna Professore Ordinario
BITELLI GABRIELE Università di Bologna Professore Ordinario
BRIGHTMAN MARC ANDREW Università di Bologna Professore Ordinario
CANETTI LUIGI Università di Bologna Professore Ordinario
CARILE MARIA CRISTINA Università di Bologna Professore Associato
CARLONI CHRISTIAN Università di Bologna Professore Associato
CIPRIANI LUCA Università di Bologna Professore Associato
CONTIN ANDREA Università di Bologna Professore Ordinario
COSENTINO SALVATORE Università di Bologna Professore Ordinario
CURI FRANCESCA Università di Bologna Professore Associato
DEGNI PAOLA Università di Bologna Professore Ordinario
FABBRI LAURA Università di Bologna Professore Associato
FARISELLI ANNA CHIARA Università di Bologna Professore Associato
FRANZELLITTI SILVIA Università di Bologna Professore Associato
GHELFI BARBARA Università di Bologna Professore Associato
LEGNANI ANNICHINI ALESSIA Università di Bologna Professore Associato
MAZZEO ROCCO Università di Bologna Professore Ordinario
MIRRI SILVIA Università di Bologna Ricercatore
PANAINO ANTONIO CLEMENTE DOMENICO Università di Bologna Professore Ordinario
PRATI SILVIA Università di Bologna Professore Associato
TELLARINI GRETA Università di Bologna Professore Associato
TINTI FAUSTO Università di Bologna Professore Associato