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Il miglio e il sorgo per fronteggiare il cambiamento climatico e sostenere le comunità agricole locali

Nell’ambito del progetto europeo Great Life, guidato dall’Università di Bologna, è stata sperimentata la coltivazione di questi cereali dimenticati con un approccio innovativo ed integrato, che va dalla produzione agricola, alla trasformazione fino ai consumatori finali


Un nuovo modello di produzione pensato per fronteggiare gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle attività agricole della Valle del Po e più in generale dell’Italia e dell’Europa. È l'obiettivo che persegue Great Life, progetto cofinanziato nell’ambito del Programma europeo LIFE con capofila il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna e come partner Alce Nero, Kilowatt, Comune di Cento e LCE-Life Cycle Engineering.

Con la volontà di contribuire al sostegno delle comunità agricole locali, preservare la biodiversità e aumentare l'accesso a cibi di qualità, gli studiosi coinvolti del progetto hanno sperimentato la possibilità di sostituire le colture che mal si adattano al cambiamento climatico con colture più resilienti, che presentano cioè una maggiore adattabilità e un ridotto fabbisogno idrico. Due in particolare: il miglio e il sorgo.

Nonostante il loro elevato profilo nutrizionale, questi cereali sono stati nel tempo prima dimenticati e progressivamente abbandonati, ma sono legati al territorio da una lunga storia, che li vedeva ingredienti centrali nell'alimentazione di una volta. Si tratta di colture autoctone, coltivate in Italia già dal 7.000 - 8.000 a.C., e capaci di adattarsi facilmente a climi secchi e caldi, così come a terreni aridi: sono resistenti a parassiti e malattie, tollerano bene lo stress e non richiedono grandi risorse idriche.

Al termine della sperimentazione promossa dagli studiosi, i risultati sono stati positivi. Coltivati da tre aziende agricole emiliano-romagnole inserite nel progetto, il miglio e il sorgo raccolti sono stati trasformarti da Alce Nero per realizzare una nuova linea di frollini biologici. Il prodotto è stato prima testato all’interno della comunità di Great Life e in seguito distribuito nelle mense del Comune di Cento per un intero anno scolastico. Grazie ai feedback ottenuti da questi test sono state confermate le proprietà nutritive del prodotto che sarà ora messo in commercio.

Attraverso un modello di produzione e di consumo sostenibile, basato sull'agricoltura biologica e resiliente, Great Life si propone di generare un agro-ecosistema stabile nel tempo, sostenibile per l'ambiente e fonte di reddito, quindi di benessere e futuro per la collettività. Per questo il progetto verte su un approccio innovativo ed integrato, che va dalla produzione agricola, alla trasformazione fino ai consumatori finali.


Gli obiettivi di Great Life si inseriscono quindi perfettamente all’interno del piano strategico del Green Deal europeo che prevede di mettere in atto una serie di misure volte al raggiungimento della neutralità climatica in Europa entro il 2050. Tra i punti principali del “patto verde europeo” ci sono infatti la difesa della biodiversità, la modifica in senso ecologico delle produzioni e dei consumi alimentari e la promozione di un’economia circolare a spreco zero.