28126 - TEORIE E CULTURE DELLA RAPPRESENTAZIONE (LM)

Anno Accademico 2021/2022

  • Docente: Enrico Pitozzi
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: L-ART/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Discipline della musica e del teatro (cod. 8837)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente: - acquisisce strumenti teorico-metodologici di base a raggio pluridiscinare per lo studio e la comprensione dei fatti teatrali (inclusi quelli di ambito musicale), senza prescindere da una ormai indispensabile considerazione interculturale e transculturale dello spettacolo vivente. Egli inoltre: - acquisisce conoscenze avanzate sullo studio del teatro (incluso quello musicale) e sulla teoria teatrale, senza prescindere da una ormai indispensabile considerazione interculturale e transculturale dello spettacolo vivente, che ricomprenda anche le prospettive e i contributi delle cosiddette scienze "dure" oltre a quelli della storia e delle scienze umane; - possiede sofisticati strumenti teorico-metodologici a raggio pluridisciplinare, indispensabili per le future operatività artistiche-critiche-organizzative nel campo dello spettacolo dal vivo.

Contenuti

Piano lezioni

Periodo: 07 febbraio – 27 aprile 2022

Giorni:

Lunedì 11h-13h

Martedì 11h-13h

Mercoledì 9h-11h presso l’Auditorium fino al 9 marzo 2021. Dal 23 marzo - mercoledì 11h-13h salone Marescotti.

 

Titolo del corso: Tecniche vocali e cura di sé

 

Fin dal suo primo apparire, il teatro è il luogo della voce.

Grida l’uomo e per l’uomo grida l’animale, ma anche il vento, la nube e l’acqua, così come gli alberi e ogni ente. Nel suono si esprime così il meravigliato sgomento – il thauma – dinnanzi al divenire del mondo. La lamentazione ne è la sua forma originaria.

Per dare consistenza a questo assunto, che a prima vista appare assiomatico, muoveremo da una considerazione: ogni suono è una voce, non tutte le voci sono parole, ogni parola è suono. Questo è il nostro punto di partenza: tutto è voce.

Per poter comprendere le tecniche vocali nell’orizzonte del teatro contemporaneo – e, dunque, le sue radici lontane, ben piantate nella ricerca musicale – è necessario rivolgerci al suono in primo luogo. D’altronde la phōnē cui si richiamano a diverso titolo figure come Antonin Artaud, Louis Jouvet, Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Ermanna Montanari, Mariangela Gualtieri o Chiara Guidi, solo per citare alcuni degli artisti che andremo ad analizzare, rinvia ad una voce che non è veicolo della comunicazione e del senso, bensì esplorazione del suono.

Il suono di cui parliamo – e a cui la phōnē si collega – è là, ma non ancora completamente manifesto; in tutta evidenza dovremmo dire che è là, che è sempre stato là, immanente, tuttavia non percepibile. È in questo senso che il suono di fondo diviene «vocazione» – letteralmente un’emissione di voce – che deve essere accolta: il suono è la matrice, mentre la voce è il modo in cui esso si dà come memoria del suo primo manifestarsi. Ecco che il suono diviene un modo di condurre la voce. Entrare nella voce – praticare la phōnē per gli artisti prima indicati – significa pertanto uscire dalla parzialità della propria voce individuale per ricondurla all’intero, nell’alveo di quel suono da cui muove il cosmo e da cui discende il corpo che la emette: ogni singola voce è allora porzione finita di un’estensione sonora in-finita, che da sempre eccede ogni contingenza. I poeti della scena di cui parliamo nominano così il mondo, mostrandolo come radicale rappresentazione. Qui le tecniche vocali divengono una cura di sé, un modo di vivere e di condurre l’esistenza.

Testi/Bibliografia

Bibliografia (12 CFU)

1)- E. Montanari, E. Pitozzi, Cellula. Anatomia dello spazio scenico, Macerata, Quodlibet, 2021.

2)- V. Valentini (a cura di), Drammaturgie sonore II, Roma, Bulzoni, (dicembre 2021).

3)- L. Amara, P. Di Matteo, Teatri di voce - numero monografico della rivista «Culture Teatrali», n. 20. Lucca, La casa Usher, 2011.

4)- un libro a scelta tra:

a)- L. Mancini, Luigi Rasi. La declamazione come scienza nuova, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2021.

b)- L. Mancini, Carmelo Bene: fonti della poetica. Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2020.

c)- L. Cardilli S. Vallauri, L’arte orale. Poesia, musica, performance, Torino, Accademia University Press, 2020.

d)- E. De Martino, Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria, Torino, Einaudi, 2021.

e)- I. Ferber, P. Schwebel (a cura di), Lament in Jewish Thought: Philosophical, Theological, and Literary Perspectives, Berlino, De Gruyter, 2017.

5)- appunti delle lezioni

Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in un colloquio orale sui testi in bibliografia + l’aggiunta di un volume tra questi:

a)- G. Manzella, La bellezza amara. Arte e vita di Leo De Berardinis, Lucca, La Casa Usher, 2010


Metodi didattici

Lezioni frontali, con analisi e approfondimento dei concetti trattati, analisi guidate delle opere audiovisive della scena teatrale.

Il corso mette in gioco il contributo teorico, analitico e critico-operativo del docente e degli studenti e si svilupperà secondo due modi interrelati: una parte teorica sotto forma di lezioni; e una parte pratica – con l'intervento diretto degli studenti nell'elaborare un lexicon dei temi trattati. Determinanti, per lo svolgimento del corso, saranno gli incontri con artisti che lavorano in quest'ambito di ricerca e creazione.

Altre indicazioni bibliografiche, in lingua straniera, verranno fornite e discusse durante lo svolgimento del corso, così da inquadrare le problematiche sollevate in una più ampia cornice analitica.

Approfondimenti e letture critiche, nonché una scheda con l'indicazione dei materiali discussi durante ogni lezione, sarano caricate sulla piattaforma "Virtuale" dell'insegnamento.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La valutazione del corso avverrà secondo i modi, i tempi e le direttive stabilite dal corso di studi. Si baserà su un colloquio orale; lo studente potrà, inoltre, concordare con il docente una tesina scritta riguardante argomenti legati allo svolgimento del corso. L'elaborato dovrà essere di circa 10 cartelle, da consegnare una settimana prima dell'appello nel quale si intende sostenere l'esame.

Nella valutazione della prova si terrà conto, in particolare, della capacità dello studente di sapersi orientare all'interno del materiale bibliografico d'esame al fine di trarre le informazioni utili che gli permetteranno di illustrare temi e problemi e di saperli collegare tra loro.

Si valuteranno quindi:

- La padronanza dei contenuti

- La capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti

- La capacità di sapersi esprimere adeguatamente e con linguaggio appropriato alla materia trattata

Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati a lezione congiuntamente alla loro utilizzazione critica, un’ottima padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza (30 e lode e 30).

Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi e una loro lettura critica, una buona padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di buoni (29-27).

Una conoscenza mnemonica della materia, unitamente a capacità di sintesi e di analisi articolate in un linguaggio corretto, ma non sempre appropriato, porteranno a valutazioni discrete (26-24).

Lacune formative e/o linguaggio poco preciso – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame – condurranno a voti sufficienti (23-21).

Lacune formative e/o linguaggio impreciso – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame – condurranno a voti appena sufficienti (20-18).

Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici saranno valutati negativamente (<18).

Strumenti a supporto della didattica

Materiali audiovisivi, archivi digitali, piattaforme e siti web.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Enrico Pitozzi

SDGs

Istruzione di qualità Ridurre le disuguaglianze Partnership per gli obiettivi

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.