73452 - DISEGNO INDUSTRIALE T (A-K)

Anno Accademico 2020/2021

  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Design del prodotto industriale (cod. 8182)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del laboratorio lo studente conosce gli elementi di design dei beni primari a largo consumo e a basso prezzo e sa guidarne lo sviluppo di un progetto completo. In particolare, al termine delle attività seminariali, pratiche e teoriche ex-cattedra previste, lo studente possiede le competenze utili per soddisfare i bisogni dell’utente attraverso il suo coinvolgimento diretto, tramite applicazione di metodologie ergonomiche, di indagine, così come questionari/interviste, task analysis, osservazioni dirette ed etnografie. In tale contesto, lo studente sa impostare, condurre e monitorare un'attività progettuale che, attraverso un approccio ergonomicamente orientato, sia finalizzata ad aumentare le prestazioni dei prodotti e migliorare le condizioni psico-fisiologiche di chi li utilizza, possiede un approccio consapevole al processo di concept generation, ha le capacità di sintesi progettuale in grado da far convergere gli aspetti tecnologici e di producibilità sulla valenza espressiva e formale del prodotto. Possiede, inoltre, le competenze riguardanti le fasi di sviluppo tecnico progettuale e tecnico produttivo.

Contenuti

Design per la valorizzazione delle eccellenze viventi e del patrimonio culturale immateriale

Interrogarsi sugli approcci, i metodi e gli strumenti attraverso i quali il design può, in una dimensione culturale, interagire con i beni culturali, implica una riflessione sulle modalità di relazione con le forme, i processi e i saperi ereditati dal passato. Il progetto può infatti dialogare con la dimensione del passato e apprendere dalle “cose”, per produrre artefatti in grado di narrare un processo di assimilazione della memoria naturalmente proiettato nel futuro.

Questa relazione ha una storia recente basata sul progressivo avvicinarsi di due concetti apparentemente antitetici, perché storicamente legati, l’uno, quello di bene culturale, alle forme e alle eredità del passato, e l’altro, quello di design, alla dimensione di innovazione. Eppure, la stessa evoluzione di bene culturale ha vissuto, negli ultimi cinquant’anni, un percorso che ne ha cambiato la natura, i confini, i vincoli, le prossimità concettuali. La nostra percezione di “bene” legato al passato si è infatti estesa, prendendo il posto del più limitato concetto di “cose” da tutelare e conservare. Forme di salvaguardia si sono progressivamente spostate dalla conservazione dei singoli edifici a interi distretti urbani, al paesaggio, e persino alle manifestazioni delle culture immateriali, legate all’antropologia, alle tradizioni orali, ai riti e ai sistemi di interazione storica con l’ambiente. “Il Patrimonio Culturale non è costituito soltanto da reperti archeologici, opere d’arte o monumenti, ma anche da quello che più rappresenta la quotidianità di una comunità negli aspetti ‘minori’, ossia da oggetti e tradizioni popolari che vanno sotto il nome di Patrimonio demoetnoantropologico e immateriale” (https://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1385661704.html9 ).

La dimensione intangibile dei beni culturali, custodita in forma di saperi, processi e tecniche, è riconducibile alla definizione di cultural heritage dell’UNESCO, il cui focus è concentrato su ciò che è, allo stesso tempo, tradizionale, contemporaneo e vivente, inclusivo, rappresentativo e community-based (https://ich.unesco.org/en/what-is-intangible-heritage-00003 e http://www.unesco.it/it/ItaliaNellUnesco/Detail/189 ).

Contemporaneamente, è possibile riscontrare una progressiva complessificazione dei significati attribuiti alle pratiche del progetto di design in relazione ai beni culturali. Il ruolo assunto nei confronti della dimensione valoriale dei beni culturali (Design for Cultural Heritage and Design with Cultural Heritage), oggi, sembra aprirsi a una nuova responsabilità, con implicazioni che riguardano la dimensione di codifica dei beni culturali stessi (Design as Cultural Heritage and Beyond).

Possono il design e la comunicazione fornire una visione prospettica per riannodare la trama di relazioni sottese alla definizione di beni culturali?

Il design si spinge oltre la dimensione meramente narrativa del bene culturale, per assumere una dimensione generativa di azioni volte al cambiamento di comportamenti e attivazione di nuova conoscenza, consapevolezza e relazioni attraverso la progettazione di prodotti e servizi.

A partire da questa domanda, il Laboratorio si pone l’obiettivo di sviluppare una serie di linee progettuali di seguito descritte.

  • Contesto materia-processo-centrico. Progettare prodotti/servizi per valorizzare le tradizioni/attività artigianali e produttive ancora viventi, soprattutto nel nostro territorio.
  • Contesto natura-centrico. Progettare prodotti/servizi a partire dalla biodiversità, dal mondo vegetale e dal paesaggio come bene culturale.
  • Contesto uomo-corpo-centrico. Progettare prodotti/servizi a partire dalle arti dello spettacolo, dalle pratiche sociali che coinvolgono le trasformazioni evolutive del corpo, da riti/ritualità e feste
  • Contesto luogo-data-centrico. Progettare prodotti/servizi per generare nuove forme di memoria collettiva e il suo legame con il territorio, a partire dai dati digitali come nuova materia prima di progetto.

All’interno di queste categorie, gli studenti, sotto la guida del corpo docente, individueranno possibili contesti/scenari di progettazione.

IL PROGRAMMA

Fase 0 (settembre-ottobre 2020): Alfabetizzazione e ricerca

Fase 1 (ottobre 2020) - Scenaristica

Fase 2 (ottobre-novembre 2020) - Sviluppo concept

Fase 3 (dicembre 2020) - Sviluppo progetto

ENTI COINVOLTI/PARTNER

Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (IBC) dell’Emilia Romagna. La collaborazione si svolgerà attraverso lezioni frontali, visite guidate (se possibili) e intermediazione con gli interlocutori referenti del tema proposto, anche tramite coinvolgimento, in forma di ospiti, in aula.

Testi/Bibliografia

I docenti forniranno, nelle proprie lezioni frontali e nei momenti di revisione, puntuali riferimenti a testi, siti, riviste e documenti reperibili per approfondire le tematiche presentate.

Potranno essere inoltre aggiunte indicazioni bibliografiche in funzione di approfondimenti necessari durante il percorso didattico.

Testi suggeriti:  

  • Celaschi, F. Il design della forma merce, Il sole 24 ore edizioni, Milano 2000
  • Celaschi, F., Deserti, A., Design e Innovazione, Carocci, Roma 2007
  • Celaschi, F., Non industrial design, Luca Sossella, Milano 2017
  • Collina, C. (Ed.), E-R Design - Estetica del quotidiano negli istituti culturali dell’Emilia-Romagna, Collana IBC Digital, Bologna 2017
  • Formia, E. & Celi, M. (Eds.), Humanities Design Lab. Le culture del progetto e le scienze umane e sociali, Maggioli, Sant’Arcangelo di Romagna (RN) 2016
  • Formia, E., Storie di futuri e design. Anticipazione e sostenibilità nella cultura italiana del progetto, Maggioli, Sant’Arcangelo di Romagna (RN) 2017
  • Zannoni, M. (2018). Progetto e interazione. Il design degli ecosistemi interattivi. Macerata: Quodlibet.
  • Zannoni, M., & Formia, E. M. (2018). “Geo-media” e Data Digital Humanities. Ll ruolo della memoria collettiva nel progetto del territorio. MD Journal, 5(2), 116–129.

Metodi didattici

Il Laboratorio di Sintesi Finale è strutturato attraverso lezioni frontali, testimonianze di ospiti (professionisti, imprese, operatori culturali), visite e sopralluoghi (se possibili), assistenza alla ricerca desk e field, assistenza alla progettazione fino alla realizzazione di modelli e prototipi.

Tali metodi corrispondono all’articolazione dell’Insegnamento, suddiviso nelle fasi, tra esse correlate, di: lezioni, ricerca, progetto, prototipazione, valutazione.

Il gruppo docente accompagnerà collegialmente il processo progettuale in tutte le sue fasi, supervisionando momenti di lavoro in aula con gli studenti e garantendo revisioni collettive e individuali.

Il lavoro in aula, così come le revisioni, rappresentano un fondamentale step del percorso di apprendimento da parte degli studenti: la presenza sarà pertanto obbligatoria (minimo 70%).

Gli studenti saranno inoltre invitati a partecipare a eventi promossi dal Corso di Laurea (seminari con ospiti nazionali e internazionali, mostre, concorsi, ecc.).

È inoltre prevista un’attività di approfondimento verticale, in forma di workshop monografici, su alcune specifiche tecnologie utili allo sviluppo del progetto.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Il Laboratorio di Sintesi Finale prevede la consegna e la valutazione degli elaborati per ciascuna delle tre fasi in cui è scandito.

  • Fase 0: Poster e Abstract

  • Fase 1: Scenario

  • Fase 2: Sviluppo Concept

  • Fase 3: Sviluppo Progetto

I formati degli output richiesti verranno comunicati nel momento del lancio della fase di attività specifica.

Le consegne intermedie si svolgeranno in date prestabilite, indicate nel calendario generale che verrà consegnato a inizio dell’attività didattica. Ogni studente presenterà il proprio avanzamento pubblicamente e, per ciascuna delle tre fasi, verrà espresso un giudizio.

Le valutazioni intermedie andranno a formare il giudizio finale di ogni studente (in parte, frutto del lavoro collettivo e, in parte, del lavoro individuale).

Trattandosi di un corso integrato, il giudizio finale verrà formulato sulla base dei singoli giudizi dei docenti titolari dei moduli didattici.

Concorrono alla formulazione del giudizio:

  • qualità degli elaborati presentati e del modello;
  • qualità della ricerca e del progetto;
  • partecipazione attiva al corso;
  • puntualità alle lezioni e alle consegne.

Modalità d’esame

All’esame ogni gruppo avrà 20’ per illustrare le tappe del proprio lavoro.

Modalità di tirocinio

Nel corso nel mese di novembre verranno illustrate le modalità di tirocinio.

Modalità di tesi

Sempre nei mesi di novembre-dicembre verranno illustrate le modalità di tesi.

Obbligo di frequenza

La frequenza al corso è obbligatoria. È rilevata con firma e NON saranno ammessi a valutazione finale gli studenti assenti a oltre il 30% delle lezioni.

Strumenti a supporto della didattica

  • IOL: comunicazioni docenti-studenti; caricamento materiali didattici; consegne materiali studenti; forum con gli studenti/community

  • TEAMS: aula virtuale

  • MURAL: per brainstorming e altre forme di progettazione condivisa

  • Presentazioni/slideshow;
  • Revisioni puntuali dell’avanzamento del lavoro degli studenti;
  • Revisioni collettive dell’avanzamento del lavoro degli studenti;
  • Collaborazione con strutture esterne (Laboratorio modelli, Laboratorio fotografico, biblioteche, ecc.);
  • Esposizione finale dei lavori.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Elena Maria Formia

SDGs

Istruzione di qualità Lavoro dignitoso e crescita economica Imprese innovazione e infrastrutture Consumo e produzione responsabili

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.