04538 - POETICA E RETORICA

Anno Accademico 2019/2020

  • Docente: Stefano Marino
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: M-FIL/04
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Stefano Marino (Modulo 1) Francesco Cattaneo (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Filosofia (cod. 9216)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente acquisisce sia la conoscenza essenziale delle molteplici identità disciplinari e dottrinali, che la poetica e la retorica hanno assunto nel lungo corso della loro storia, dall'antichità all'epoca contemporanea, sia la capacità di cimentarsi nella lettura guidata di uno dei "classici" che hanno segnato i momenti fondamentali di snodo nell'arco di svolgimento di tale storia.

Contenuti

Primo modulo:

Linguaggio, verità, musica, impegno nella prospettiva della teoria critica di Theodor W. Adorno.

La prima parte del corso si propone di approfondire alcuni snodi fondamentali del pensiero di Theodor W. Adorno, uno dei principali esponenti della teoria critica della società della Scuola di Francoforte. In particolare, ci si soffermerà sulla rilevanza delle questioni della conoscenza, della verità e dell'impegno in Adorno nella prospettiva filosofica della sua “dialettica dell’illuminismo” destinata ad approdare poi a una “dialettica negativa”, ponendo in relazione tali questioni a quella del linguaggio e del ruolo che la musica (arte con la quale Adorno si confrontò per tutta la vita non solo come critico musicale e filosofo della musica, ma anche come musicista e compositore egli stesso) ha avuto nella configurazione della sua concezione del pensiero filosofico. Nel tardo capolavoro di Adorno, Dialettica negativa, si legge infatti: “analogamente [alla musica] la filosofia non dovrebbe ridursi alle categorie, ma in un certo senso solo comporre. Essa deve nel suo procedere rinnovarsi incessantemente tanto per forza propria, quanto per attrito con ciò a cui si adegua; è decisivo quel che vi accade, non la tesi o la posizione”. Al fine di ricostruire e interpretare il senso di una tale affermazione, nel corso si approfondiranno soprattutto due forme o generi di musica che Adorno concepiva in qualche modo come opposti, nonché come rispettivamente polarizzati dal lato del “vero” e del “non-vero”, ovvero la dodecafonia, da un lato, e il jazz e la popular music, dall’altro.

 

Secondo modulo:

L'esperienza del linguaggio nel cammino di pensiero heideggeriano.

Poiché tra Ottocento e Novecento il linguaggio diventa una questione filosofica centrale, sia in ambito ermeneutico che analitico, il secondo modulo analizza un capitolo decisivo di questa vicenda: il pensiero di Martin Heidegger. Esso viene considerato sotto molteplici punti di vista. Innanzitutto, si tratterà di approfondire il rapporto tra linguaggio ed essenza dell’uomo, affrontando la questione dell’umanismo. Contemporaneamente, per riflettere sull’essenza del linguaggio si porrà l’attenzione sul senso e le possibilità del dialogo tra poesia e filosofia. Il rapporto tra poesia (o arte in generale) e filosofia presenta una lunga tradizione, non di rado segnata da una reciproca diffidenza (l’antico dissidio di cui parlava già Platone). Questa diffidenza affonda le sue radici nella distanza che separa la filosofia, in quanto discorso vero, dalla poesia, in quanto discorso finto. Eppure entrambe, tanto la filosofia quanto la poesia, costituiscono, ciascuna a suo modo, un’esperienza della parola. È proprio a partire da questo fondamentale nesso che Heidegger ripensa interamente il loro rapporto, non arrivando mai a identificare filosofia e poesia, ma affermando con forza la fruttuosità del loro incontro, in quanto “esperienze di punta del linguaggio”. Per capire la direzione che il dialogo tra filosofia e poesia prende in Heidegger e per mettere a fuoco le sue implicazioni di vasta portata, ci soffermeremo da una parte sull’esperienza metafisica del linguaggio e dall’altra sull’esperienza che ne fa un pensiero che intende superare la metafisica. Infine, si accennerà al tema della traduzione intesa come problema filosofico. In un celebre passo, Heidegger arriva a formulare a riguardo la seguente massima: “Dimmi cosa pensi del tradurre e ti dirò chi sei”. Le concezioni della traduzione, infatti, sono il risultato di determinate esperienze del linguaggio (e con esso del mondo) e viceversa.

Testi/Bibliografia

Primo modulo:

Th. W. Adorno e M. Horkheimer, Dialettica dell’illuminismo, Einaudi, Torino 1997, pp. 3-50.

Th. W. Adorno, “Schönberg e il progresso”, in Filosofia della musica moderna, Einaudi, Torino 2002, pp. 35-130.

Th. W. Adorno, Variazioni sul jazz. Critica della musica come merce, Mimesis, Milano-Udine 2018.

S. Marino, Le verità del non-vero. Tre studi su Adorno, teoria critica ed estetica, Mimesis, Milano-Udine 2019.

S. Marino, Auschwitz e popular culture: considerazioni estetico-politiche sulla presenza del genocidio nella cultura di massa, in M. Latini e E. Storace (a cura di), Auschwitz dopo Auschwitz. Poetica e politica di fronte alla Shoah, Meltemi, Roma 2017, pp. 79-119.

Si fa presente che la bibliografia d'esame può subire modifiche fino all'inizio del corso.

 

Secondo modulo:

Martin Heidegger, Lettera sull’umanismo, in Segnavia, a cura di F. Volpi, Adelphi, Milano 1978, pp. 267-315.

Martin Heidegger, Linguaggio tramandato e linguaggio tecnico, a cura di C. Esposito, ETS, PISA 1997.

Martin Heidegger, L'inno "Der Ister" di Hölderlin, trad. it. di C. Sandrin e U. Ugazio, Mursia, Milano 2003, pp. 58-59

Francesco Cattaneo, Ripensare l'umanità dell'uomo. Per un attraversamento storico-concettuale della «Lettera sull'"umanismo"» di Martin Heidegger, in «Paradosso», n. 2, 2019, pp. 91-2018 (Si consiglia in generale la lettura dell'intero numero 2/2019 di Paradosso, dedicato al tema Umanesimo, Humanismus, humanisme. Filosofie dell'umano fra Rinascimento e contemporaneità).

François Fédier, Tradurre i “Beiträge zur Philosophie, 1992, risorsa digitale (http://www.eudia.org/fedier_tradurre-i-beiträge-12/).

Gino Zaccaria, L’inizio greco del pensiero. Heidegger e l’essenza futura della filosofia, Christian Marinotti, Milano 1999, cap. IV, pp. 251-287.

Si fa presente che la bibliografia d'esame può subire modifiche fino all'inizio del corso.

 

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Letture ulteriori suggerite (non obbligatorie) per eventuali approfondimenti su Adorno (Modulo 1):

-S. Petrucciani, Introduzione ad Adorno, Laterza, Roma-Bari 2007.

- S. Marino e R. Vitali, Theodor W. Adorno, in “Nuova Informazione Bibliografica”, n. 4, 2018, pp. 605-632 (https://www.rivisteweb.it/issn/1824-0771/issue/7581).

- G. Matteucci, L’artificio estetico. Moda e bello naturale in Simmel e Adorno, Mimesis, Milano-Udine 2012.

- C. Campbell, S. Gandesha e S. Marino (a cura di), Adorno and Popular Music: A Constellation of Perspectives, Mimesis International, Milano-Udine 2019.

Metodi didattici

Lezioni frontali, letture, discussioni.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La prova d'esame si svolge nella forma tradizionale del colloquio orale, la quale dovrà accertare il conseguimento di alcuni obiettivi didattici fondamentali:

conoscenza dei testi d'esame e capacità di contestualizzazione di autori e opere;

comprensione dei concetti centrali e capacità di offrirne un'adeguata interpretazione;

chiarezza espositiva e precisione terminologica;

capacità di stabilire collegamenti sia storici che concettuali tra i diversi autori e temi presenti in programma.


Nel corso del colloquio verrà accertato se tali conoscenze e competenze sono possedute dallo studente in maniera (più o meno) completa, esauriente, corretta oppure in maniera (più o meno) approssimativa, stentata, imprecisa.

In conseguenza di ciò, la valutazione varierà da eccellente (30 e L) a ottimo (30) a buono (27-29) a discreto (24-26) a poco più che sufficiente (21-23) fino ad appena sufficiente (18-21) o insufficiente (<18).

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Stefano Marino

Consulta il sito web di Francesco Cattaneo