32855 - TEORIE E MODELLI EDUCATIVI DELLE DIFFERENZE DI GENERE

Anno Accademico 2019/2020

  • Docente: Silvia Leonelli
  • Crediti formativi: 8
  • SSD: M-PED/01
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Rimini
  • Corso: Laurea in Educatore sociale e culturale (cod. 8777)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente: - conosce la storia dei generi nel Novecento: sia i cambiamenti più rilevanti (dal punto di vista giuridico, culturale, sociale, economico...) sia gli autori, le teorie e i movimenti culturali che hanno influenzato maggiormente il mondo dell'educazione; - conosce i modelli di intervento educativo che hanno“tradotto conoscenze e credenze sui generi in prassi quotidiane; - riflette sulle nozioni di diversità e differenza in senso ampio, con riferimenti a saperi multidisciplinari; - conosce la nozione di identità personale e di genere, la sua polisemia nei vari ambiti disciplinari, le sue plurali declinazioni nel contesto contemporaneo e i relativi processi di scoperta-elaborazione-costruzione-confronto-negoziazione dal punto di vista pedagogico; - conosce i processi e gli elementi coinvolti nella costruzione dell’identità di genere a partire dalla prima infanzia; - ravvisa le modalità con le quali il mondo della cultura e dell'informazione creano le categorie di "femminile" e "maschile"; - identifica come i contesti educativi - siano essi servizi sociali e socio-sanitari, servizi culturali, ricreativi, sportivi.. ' ripetono/producono stereotipi, pregiudizi, categorizzazioni sui generi; - progetta e realizza percorsi formativi sull’educazione di genere, rivolti ai soggetti che si rivolgono ai servizi sociali, socio-sanitari, culturali, e finalizzati alla promozione di una molteplicità di atteggiamenti e comportamenti nei confronti dei compiti di ruolo e delle relazioni tra i generi; - utilizza una pluralità di linguaggi e strategie per decostruire i propri e altrui stereotipi e pregiudizi legati al paradigma dominante della disgiunzione e della riduzione; - progetta e gestisce percorsi culturali rivolti alla città, alla scuola, ai soggetti in formazione finalizzati alla valorizzazione, al tempo stesso, della singolarità (di ciascuno) e della pluralità (di vissuti) insite nella costruzione del genere; - stimola e sostiene un'educazione al cambiamento culturale rivolta all'intera comunità, anche attraverso iniziative pubbliche e opere di divulgazione; - esercita funzioni critiche e metariflessività nei confronti della conoscenza disciplinare e della propria capacità di conoscenza, avvalendosi delle categorie del paradigma della Complessità; - sa fare riferimento alla più recente letteratura nazionale e internazionale sull'argomento, pedagogica e non solo, al fine di integrare le nuove acquisizioni e partecipare attivamente al dibattito sulla qualità dell'educazione di genere.

Contenuti

L'insegnamento analizza le teorie educative e i principali modelli educativi che si sono occupati, e si occupano oggi, della differenza di genere in ambito italiano, europeo, internazionale. Si propone, dunque, di far conoscere le problematiche inerenti la Pedagogia di genere e l'Educazione di genere - il livello teorico e quello operativo - e i loro intrecci. 

Da un lato, l'insegnamento promuove la conoscenza di autori/trici, teorie e movimenti socio-culturali che si sono interessati alla tematica delle differenze di genere, soffermandosi in particolare su coloro che hanno influenzato maggiormente il mondo dell'educazione.

Dall'altro, esamina come i contesti educativi - siano essi servizi sociali, socio-sanitari, servizi culturali, ricreativi, sportivi... ripetano/producano stereotipi, pregiudizi, categorizzazioni sul genere e come i modelli di intervento educativo abbiano “tradotto" tali conoscenze e credenze in prassi quotidiane.

Di seguito, si interessa delle modalità  con le quali l'educazione, la cultura e il mondo dell'informazione creano le categorie di “maschile" e “femminile" (mediante l'analisi di fumetti, cartoni, testi per la scuola, giochi, giocattoli, film, pubblicità, letteratura per l'infanzia, ecc.).

L'insegnamento si occupa di ciò che è in grado di influenzare i professionisti dell'educazione durante la loro attività  e si concentra sulle modalità  utili per decostruire le proprie e le altrui stereotipie sul genere, legate al paradigma culturale dominante (della disgiunzione e della riduzione); mira, inoltre, ad incentivare un'educazione al cambiamento culturale, rispetto alle tematiche della costruzione dell'identità  di genere, rivolta all'intera comunità .

 Infatti, il corso prevede una parte inerente la possibilità  di progettare:

a) percorsi educativi per soggetti che si rivolgono ai servizi sociali, socio-sanitari, culturali, finalizzati alla promozione di una molteplicità di atteggiamenti e comportamenti nei confronti dei “compiti di ruolo" legati al genere;

b) percorsi culturali rivolti alla città, alla scuola, ai soggetti in formazione finalizzati alla valorizzazione, al tempo stesso, della singolarità  (di ciascuno) e della pluralità (di vissuti) insite nella costruzione del genere.

 

Testi/Bibliografia

DUE TESTI OBBLIGATORI:
- Gamberi C., Selmi G., Maio M.A., Educare al genere. Riflessioni e strumenti per articolare la complessità, Carocci, Roma 2010
- Biemmi I., Leonelli S., Gabbie di genere. Retaggi sessisti e scelte formative, Rosemberg & Sellier, Torino 2016.

PIU’ UN TESTO A SCELTA TRA I SEGUENTI (DA STUDIARE INTEGRALMENTE):
- Abbatecola E., Stagi L., Pink is the new black, Rosemberg & Sellier, Torino 2017
- Biemmi I., Genere e processi formativi. Sguardi femminili e maschili sulla professione di insegnante, Ets, Pisa 2009
- Biemmi I., Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari, Rosemberg & Sellier, Torino 2010
- Ciccone S., Essere maschi. Tra potere e libertà, Rosemberg & Sellier, Torino 2009
- Contini M., Ulivieri S., Donne, famiglia, famiglie, Guerini, Milano 2010
- Gigli A. (a cura di), Maestra, Sara ha due mamme?, Guerini, Milano 2011
- Leonelli S., Selmi G. (a cura di), Genere, corpi e televisione. Sguardi di adolescenti, ETS, Pisa 2013
- Lopez A. G., Decostruire l'immaginario femminile. Percorsi educativi per vecchie e nuove forme di condizionamento culturale, Ets, Pisa 2017
- Ulivieri S. (a cura di), Le bambine nella storia dell'educazione, Laterza, Roma-Bari 1999 (solo 5 capitoli, a scelta)
- Ulivieri S.(a cura di), Educazione al femminile. Una storia da scoprire, Ets, Pisa 2007
- Ulivieri S. (a cura di), Corpi violati. Condizionamenti educativi e violenze di genere, Franco Angeli, Milano 2014


Non è previsto alcun testo aggiuntivo per studentesse e studenti non frequentanti.

Per gli studenti di precedenti a.a.
Studentesse e studenti possono scegliere SIA il programma dell'anno nel quale dovevano sostenere l'esame ("vecchio") SIA il programma dell'a.a. in corso ("nuovo"). La docente non ha preferenze. La scelta spetta al singolo studente/essa. Si segnala inoltre che i programmi degli anni passati sono ancora visualizzabili nel sito di Ateneo: nella pagina "Insegnamenti" è presente, in alto, una "tendina" con i diversi a.a.

Metodi didattici

Il corso prevede: lezioni frontali; esercitazioni pratiche; ideazione e costruzione di progetti educativi; lavori in piccolo e grande gruppo che prevedono la partecipazione attiva di studentesse e studenti; analisi di casi, discussioni guidate; simulazioni; role-playing; proiezione di documentari e video.

Il materiale didattico presentato a lezione NON viene messo a disposizione, dal momento che è ripreso integralmente dai testi adottati. Per superare l'esame, l'unico materiale importante è costituito dai testi.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame consiste in una prova orale nella quale si verifica la conoscenza PUNTUALE dei testi in programma e si apprezzano le riflessioni critiche di studenti/esse, anche rispetto al collegamento tra gli apprendimenti teorici e le professioni educative.
Il colloquio orale, dunque, accerta l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze attese secondo quanto dettagliato negli obiettivi del corso.

• Saranno valutati con voti di eccellenza: la capacità di presentare in modo compiuto le specifiche tematiche presenti nei volumi in programma; il raggiungimento da parte di studentesse e studenti di una visione organica dei contenuti del corso, congiunta alla loro analisi critica in relazione ai contesti educativi; la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di un linguaggio specifico.
• Saranno valutati con punteggi discreti: la conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia; capacità di sintesi e di analisi non articolate; un linguaggio corretto ma non sempre appropriato.
• Saranno valutati negativamente: conoscenze minimali del materiale d’esame; linguaggio inappropriato e mancanza di orientamento all’interno dei contenuti del corso.

 

La votazione dell'esame è espressa in trentesimi.

 

La verifica è individuale.

 

Per sostenere la prova d'esame è necessaria l'iscrizione tramite Almaesami, nel rispetto inderogabile delle scadenze previste. Coloro che non riuscissero ad iscriversi per problematiche tecniche entro la data prevista, sono tenuti a comunicare tempestivamente (e comunque prima della chiusura ufficiale delle liste di iscrizione) il problema alla Segreteria Didattica.

 

In osservanza al Regolamento della Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione, NON sono previsti pre-appelli di esame e neppure appelli straordinari per i laureandi. Gli esami si tengono solo all'interno delle date del calendario didattico approvato dalla Scuola.

 

Non è previsto il "salto di appello".

 

Strumenti a supporto della didattica

PC, Internet, power point, web resources

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Silvia Leonelli

SDGs

Istruzione di qualità Parità di genere

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.