85604 - MEDIA E SICUREZZA

Anno Accademico 2018/2019

  • Docente: Pierluigi Musarò
  • Crediti formativi: 8
  • SSD: SPS/08
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Forli
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze criminologiche per l'investigazione e la sicurezza (cod. 8491)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso si propone di fornire gli strumenti teorici e pratici per la progettazione delle politiche di sicurezza, anche alla luce delle potenzialità dei nuovi media per intervenire in situazioni di rischio e di emergenza. Al termine del corso lo studente sarà in grado di comprendere il ruolo dei media nella costruzione del rischio e dei sentimenti di insicurezza personale e collettiva; svolgere analisi critiche della costruzione culturale dei problemi relativi all’ordine pubblico e alla criminalità; comprendere le complesse relazioni tra reato, vittima e reo e progettare interventi in situazione di rischio ed emergenza sfruttando le potenzialità dei nuovi media.

Contenuti

Il corso mira a esplorare il ruolo dei media nella costruzione del rischio, delle emergenze e dei sentimenti di insicurezza personale e collettiva. Proponendo analisi critiche della costruzione culturale dei problemi relativi all’ordine pubblico e alla criminalità, ma anche alle emergenze umanitarie e alle crisi internazionali, il corso mira a riflettere sulla relazione tra giustizia e controllo e sulla rappresentazione delle vittime nella società sorvegliata, fornendo gli strumenti per progettare politiche di sicurezza.

Nel panorama mediale contemporaneo il tema della sicurezza, spesso associato alla paura, si configura come un fattore chiave nella rappresentazione dell’instabilità sociale e politica. Giornali, radio, televisione e Web propongono quotidianamente notizie di cronaca che hanno a che fare col tema della sicurezza, o comunque presentate attraverso una narrazione securitaria.

Il corso muove dalla definizione di sicurezza elaborata da Bauman, che sottolinea come il termine faccia riferimento a tre concetti distinti: la “sicurezza esistenziale” (security), cioè la certezza che il mondo è stabile e affidabile; la sicurezza cognitiva o “certezza” (certainty), relativa al fatto che conosciamo i sintomi e i segni premonitori che ci permettono di distinguere una mossa buona da una falsa; la “sicurezza personale” (safety), riferita alle nostre credenze sul comportamento da assumere per neutralizzare le minacce verso il nostro corpo, i nostri beni, e lo spazio in cui viviamo.

Analizzando i meccanismi fondamentali di costruzione sociale della realtà e i rischi di ipertematizzazione e ipersemplificazione mediatica, il corso invita a riflettere sociologicamente sui processi di gestione delle emergenze e spettacolarizzazione della notizia (con particolare riferimento alla rappresentazione del diverso e della vittima) e su come essi risultino funzionali alla creazione di consenso o controllo sociale.

Attraverso l’analisi di come i media selezionano le notizie, omettendone alcune ed enfatizzandone altre, si evidenzierà come la selettività implichi una distorsione della realtà su più livelli, incidendone sulla quantità, sulla qualità e sui contenuti.

Inquadrato nel più ampio paradigma del capitalismo della sorveglianza, il corso esplora la relazione tra sicurezza e paura come principale emozione/narrazione relativa alla vita pubblica e alle vicende internazionali. Toccando questioni sociali, politiche ed economiche quali il futuro dell’Europa, del welfare state, delle migrazioni e dei confini internazionali, dell'intervento umanitario, degli scenari di guerra o terrorismo di matrice islamica, il corso è volto a far comprendere come i media non esercitano solo funzioni di tipo informativo, ma attivano funzioni latenti che amplificano l’effetto stesso dell’emozione.

Infine, anche attraverso seminari tenuti da esperti del settore, il corso si propone di esplorare come i nuovi media rappresentino strumenti utili a promuovere la resilienza di una comunità, in quanto capaci di stimolare la partecipazione dei cittadini nel management dei rischi e nella riduzione dei danni in situazioni di emergenza.

Testi/Bibliografia

Per la preparazione dell'esame, allo studente è richiesta la preparazione dei testi indicati. Ulteriori indicazioni bibliografiche integrative verranno fornite a lezione.

Bauman Z. (2009), Paura liquida, Laterza, Bari.

Castel R. (2011), L'insicurezza sociale. Che significa essere protetti?, Einaudi, Torino

Han B.-C. (2016), Psicopolitica: il Neoliberismo e le Nuove Tecniche del Potere, Nottetempo

Mesnard P. (2004), Attualità della vittima. La rappresentazione umanitaria della sofferenza, Ombre Corte, Verona.

Cahoun C. (2004), A World of Emergencies: Fear, Intervention, and the Limits of Cosmopolitan Order, Canadian Review of Sociology, 41/4, pp. 373–395

Maneri M. (2001), Il panico morale come dispositivo di trasformazione dell’insicurezza, Rassegna Italiana di Sociologia, n. 1, pp. 5-40.

Musarò P. (2016), Mare Nostrum: the visual politics of a military-humanitarian operation in the Mediterranean Sea, Media, Culture & Society, Vol.39(1), pp.11-28

Musarò P., Taxi o ambulanze del mare? Politiche dell’immagine nella crisi dei migranti nel Mediterraneo, con Paola Parmiggiani, in Fausto Colombo e Maria Francesca Murru (a cura di), Iconismo e potere. Politiche dell’immagine nell’era digitale, Problemi dell'Informazione – 1/2018, pp. 87-113

Metodi didattici

Il corso privilegia un approccio basato sulla didattica partecipativa e attiva. La didattica è svolta con lezioni ex cathedra con utilizzo di supporti tecnologici, seminari di approfondimento con esperti, discussione su casi empirici, esercitazioni pratiche.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

I metodi per valutare il livello di preparazione dello studente consistono in un colloquio orale sui testi indicati nella bibliografia del corso volto a testare le capacità dello studente circa l'analisi, la critica e il controllo complessivo della disciplina.

Per gli studenti frequentanti, la verifica dell'apprendimento consiste in discussioni periodiche in classe, la scrittura di un breve saggio, lavori di gruppo e verifiche scritte al termine di ogni parte fondamentale del programma, che avranno carattere valutativo e serviranno come strumento di controllo dell'apprendimento individuale rispetto al percorso compiuto in aula. Oltre alla conoscenza del programma di esame, la valutazione terrà conto della partecipazione attiva dello studente alle lezioni, della capacità di sviluppo autonomo delle argomentazioni, della capacità di collocazione empirica delle generalizzazioni teoriche, e della capacità di sviluppare una riflessione sociologica sul ruolo dei media nella costruzione del rischio e dei sentimenti di insicurezza personale e collettiva

Nello specifico, verrà valutata:

articolo/breve saggio 20%

partecipazione attiva in classe: 10%

esercitazioni e lavori di gruppo 30%

verifiche scritte al termine di ogni parte fondamentale del programma 40%

Si considera superato l'esame solo nel momento in cui tutti i requisiti sono stati soddisfatti.

Strumenti a supporto della didattica

Gli strumenti didattici sono di carattere orale e tecnologico e lavoro di gruppo.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Pierluigi Musarò

SDGs

Sconfiggere la fame Ridurre le disuguaglianze Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.