L'avventura umana e scientifica del premio Nobel Mario Capecchi

Lunedì 9 maggio alle 16.30 il teatro Diego Fabbri di Forlì (in corso Diaz, 47) ospiterà - nell'ambito degli "Experience Colloquia" promossi dalla Fondazione - un incontro con il premio Nobel per la medicina del 2007, di origine italiana, Mario Capecchi.

09 maggio 2016

Teatro Diego Fabbri

Mario Capecchi

L'incontro - aperto gratuitamente a tutti, fino ad esaurimento posti - sarà l'occasione per sentire dalla viva voce del protagonista la sua straordinaria vicenda umana, oltre che scientifica.

Capecchi rimase, infatti, presto senza padre, pilota d'aviazione chiamato a combattere in Libia durante il colonialismo fascista. Sua madre, Lucy Ramberg, venne arrestata nel 1941 dalle SS mentre viveva in Alto Adige e venne deportata a Dachau come prigioniera politica. La donna affidò il bambino, che aveva tre anni e mezzo, a una famiglia di contadini sudtirolesi. Ma un anno dopo il piccolo venne allontanato dalla casa e a cinque anni di età cominciò a vagabondare senza meta. Liberata dagli americani nel 1945, la madre lo ritrovò fortunosamente un anno dopo in un ospedale di Reggio Emilia, ammalato e completamente denutrito. Madre e figlio si imbarcarono quindi nel 1946 a Napoli per gli Stati Uniti, dove vennero accolti da un fratello della donna, Edward Ramberg, docente di fisica. All'università il giovane Capecchi seguì i corsi di biologia molecolare dapprima al Mit di Boston e poi a Harvard, con il professor James Watson, il padre del Dna. Si trasferì poi all' università dello Utah dove lavora tutt'ora e dove ha compiuto le scoperte sul gene-targeting che gli sono valse il Nobel.

L'incontro è organizzato insieme al CeUB di Bertinoro ed all'European Genetic Foundation con i quali il prof. Capecchi collabora continuativamente da molti anni.